"...Non so come dire, guarda, è terribile questa pioggia. Piove continuamente, fuori fitto e grigio, qui contro i vetri del balcone a goccioloni grevi e duri, che fanno plaf e si spiaccicano come schiaffi uno dopo l’altro, che noia. Ecco una gocciolina alta sul riquadro della finestra, vibra un attimo contro il cielo che la scheggia in mille luccichii spenti, cresce si ingrossa barcolla, cadrà non cadrà, non è ancora caduta. Si afferra con tutte le unghie, non vuole cadere e si vede che si aggrappa con i denti mentre le si gonfia la pancia, è ormai una gocciolona che pende maestosa e, di colpo, zup giù, plaf, disfatta, niente, una viscosità sul marmo.
Ma ci sono quelle che si suicidano e si abbandonano subito, spuntano sul riquadro e di lì si gettano giù; mi pare di vedere la vibrazione del salto, le loro gambette che si staccano e il grido che le ubriaca nel nulla della caduta e dell’anichilimento. Tristi gocce, rotonde innocenti gocce. Addio gocce. Addio...."
Julio Cortazar STORIE DI CRONOCOPIO E DI FAMA
4 commenti:
Forse, anche le gocce piovane somigliano alle scelte umane: chi lotta con unghie e denti per poter vivere e chi si lascia morire senza neppure tentare di resistere alle difficoltà della vita!!!!!!!
Baci saccheggiati!!!!!!!
Claudio!!!!!
meglio la pioggia o la neve?
Saganne
@Claudio baci a te!
@Saganne meglio il sole!!!!!
Abrazo
molto bello questo racconto che descrive le gocce di pioggia e la loro caduta!
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