
Anche nelle case di ringhiera si festeggiava "El di' dei mort".
Non ci si travestiva, non c'erano feste, ma una serie di rituali..
La sera del 31 si accendevano candele e si mettevano alla finestra , con lo scopo di illuminare il cammino. Si pensava infatti che , quella notte, i defunti tornassero sulla terra. Cio' non incuteva timore, anzi le anime dei defunti venivano accolte con amore. Alcuni lasciavano un posto a tavola apparecchiato, altri lasciavano del cibo , in particolare "il pane dei morti " e " le ossa dei morti": dolci casalinghi preparati per l'occasione:si mangiavano non prima del 2 novembre.
La mattina del 2 novembre tutti si recavano nei cimiteri. Per i bambini era una festa: di solito il viale del cimitero accoglieva bancarelle di vario tipo, le piu' gettonate erano quelle dello zucchero filato e dei "firun". I "firun" erano collane di castagne lessate.
3 commenti:
Questo tuo breve racconto della ringhiera mi ricorda le storie che ho sentito riguardo le usanze sudamericane. Dove si è soliti andare direttamente sulle tombe dei defunti allestendo un vero e proprio pranzo.
:)
Felice Halloween.
^_____^
A te, Key!!!;-))
bel racconto! e infatti, non si capisce perché si debba americanizzare tutto, chissà, forse fa più fino :)
un saluto!
http://mimuovofacciocose.splinder.com/
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