giovedì, ottobre 30

Niente di nuovo...


Anche nelle case di ringhiera si festeggiava "El di' dei mort".
Non ci si travestiva, non c'erano feste, ma una serie di rituali..
La sera del 31 si accendevano candele e si mettevano alla finestra , con lo scopo di illuminare il cammino. Si pensava infatti che , quella notte, i defunti tornassero sulla terra. Cio' non incuteva timore, anzi le anime dei defunti venivano accolte con amore. Alcuni lasciavano un posto a tavola apparecchiato, altri lasciavano del cibo , in particolare "il pane dei morti " e " le ossa dei morti": dolci casalinghi preparati per l'occasione:si mangiavano non prima del 2 novembre.
La mattina del 2 novembre tutti si recavano nei cimiteri. Per i bambini era una festa: di solito il viale del cimitero accoglieva bancarelle di vario tipo, le piu' gettonate erano quelle dello zucchero filato e dei "firun". I "firun" erano collane di castagne lessate.

3 commenti:

keypaxx ha detto...

Questo tuo breve racconto della ringhiera mi ricorda le storie che ho sentito riguardo le usanze sudamericane. Dove si è soliti andare direttamente sulle tombe dei defunti allestendo un vero e proprio pranzo.
:)
Felice Halloween.
^_____^

sirena ha detto...

A te, Key!!!;-))

Anonimo ha detto...

bel racconto! e infatti, non si capisce perché si debba americanizzare tutto, chissà, forse fa più fino :)
un saluto!

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