giovedì, luglio 3

Tango argentino : ballo popolare anche per noi?


Che il tango sia un ballo di tradizione e trasmissione popolare, nato e cresciuto in forme semplici e spontanee , e'indubbio.
Fa la sua comparsa nei sobborghi di Buenos Aires intorno al 1880 ed appare subito come una sorta di linguaggio comune tra la gente : immigrati italiani, spagnoli, tedeschi, russi, che abitano fianco a fianco nei grandi conventillos, si ritrovano nei cortili ad ascoltare musica e a mettere insieme passi che sicuramente in qualche modo li uniscono piu' delle parole.
In cortile ( el corral) i tangueros provano e riprovano fra loro i passi, per prepararsi al ballo della domenica: perché il tango è divertimento , forse l'unico.
Ed è un ballo totalmente libero, privo di coreografie predefinite.

Questa è storia argentina, questo è background culturale degli argentini.Di tutti gli argentini, anche di chi non balla tango.
Hanno imparato a conoscerlo col cuore.
A Baires ballano tango indipendentemente dal ceto sociale, dall'appartenenza politica, dalla professione.In milonga non ci sono distinzioni di sorta: milonguear è un fatto sociale.

E noi??
Intanto il tango argentino non appartiene al nostro background ( che piaccia o no;-),intanto per noi non è un ballo popolare, è un fenomeno direi colto, che appartiene a pochi,che hanno scelto non col cuore ma con la testa.Come sempre accade quando ci si avvicina ad una cultura diversa.
Noi parliamo molto di tango, loro ballano.
Questo fenomeno di transculturazione , che in sè è un fatto positivo, perchè consente l'avvicinamento di popoli,porta con sè una sorta di "adattamento", tanto che c'è stata una non sempre consapevole mediazione : per esempio il tango da noi proposto è sempre piu' scolastico,e, soprattutto coreografato.E' un tango che si mostra..
Viene, secondo me, a mancare l'elemento primo :la spontaneità.
Sarebbe il caso di avvicinarci maggiormente a quello che è il senso del tango argentino, spogliandoci di orpelli e ammenicoli che ,strada facendo, abbiamo aggiunto??

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah.
Il tango a Buenos Aires non è più ballato da tutti tutti. Mi viene infatti detto che solo 5000 persone circa sono dedite a questa bellissima pratica a fronte di numeri ben più importanti nell'epoca d'oro del tango (1935-1945), quando praticamente tutti ballavano il tango... ma sono numeri riportati da terzi e quindi prendeteli come tali. Oggi se incontri un argentino in Europa, come mi è capitato più volte in questi anni, scopri che non necessariamente sa ballare il tango e talvolta te ne riporta una versione assai vicina agli stereotipi che noi tanto odiamo.

In Italia ? I costi di un corso e la pratica nelle milonghe non sono come andare a cena al ristorante, ma non sono neanche da sottovalutare. E' un hobby costoso, forse non fra i più costosi, ma già l'abbiamo detto in altri posts, può incidere....Io non sono tra quelli che frequentano tutti gli ultimi stages di grido, ma c'è chi lo fa e costano ! Così come costa andare ai festivals !
E allora non siamo ipocriti: il tango richiede soldini e tempo ! Quindi non può essere popolare. Io direi interclassista. Ma non è neanche un ballo di elite, io non la vedo così !

Riguardo al "parlare" mi hai preceduto perchè volevo fare proprio un post su questo argomento. Proprio l'altra sera mi sono trovato, ad una simpatica cenetta tra amici, a parlare con un ballerino di compassata esperienza, credo quasi una decina d'anni di scuola di ballo e parlando del più e del meno si è entrati a parlare del tango e dei blogs. Ebbene lui sosteneva che questa "sofisticazione" del tango attraverso la rete è completamente inutile e che a lui bastano le emozioni che prova in milonga. Benissimo dico io, e pur condividendo la sua posizione, rispettabilissima, gli ho fatto notare che era un tantino integralista. In fondo fa bene parlare del tango: io attraverso i blogs ho appreso moltissime cose sulla "cultura del tango", imparato tanghi, incontrato amici. Quindi, perchè privarsene ? Guai a parlare solo e non ballare...certo. Ma lo scambio culturale che avviene sui blogs io lo vedo con una connotazione positivissima che non può capire chi non li ha mai frequentati !
Niky

Anonimo ha detto...

Errata corrige: (1935-1955)

keypaxx ha detto...

Difficile parlare di tango prettamente argentino. Se penso all'Argentina, penso a milioni di italiani che ci sono andati a vivere nel corso degli anni. Così, parte di quello che è loro, lo sento anche come nostro.
Un sorriso per il tuo fine settimana.
^___^

Anonimo ha detto...

Rileggendo ancora una volta il tuo bel post, Sirena, ho percepito una certa somiglianza rispetto a quello che volevamo dire. Forse usiamo solo parole differenti per esprimere gli stessi concetti.

La mia impressione, ma è solo la mia impressione, è che questo tipo di ballo sia praticato da chiunque ma con una netta prevalenza nella classe impiegatizia.

Un manager d'azienda può certamente ballare il tango, chi glielo vieta ? Ma come la mette col tempo e la dedizione che esso richiede ?

Uno che rientri nella cosiddetta fascia di "povertà" può certamente ballare il tango se si adatta a frequentare una milonga come tante ce ne sono, dove i prezzi di ingresso sono veramente popolari e se si "accontenta" di qualche corso presso qualche circolo, ma quanti lo fanno ? Purtroppo manca la tradizione dell'insegnamento in famiglia, come accadeva e forse accade ancora in Argentina, quando ad insegnarti il tango erano le zie o le mamme e non c'era bisogno di tanti maestri più o meno blasonati. Il resto lo facevano ore di esperienza in milonga dove si poteva affinare l'arte. Anche se Chiara dice che già nel passato erano sorte le scuole di tango, ma io questo non l'ho mai letto. Ci credo, ma quello che voglio dire è che la tradizione familiare era una opzione in più per chi non aveva tanti mezzi. Oggi in Italia non è così.

Niky

sirena ha detto...

Key: certo , molti italiani hanno dato origine al tango!Ma in quel contesto e in quel momento. Oggi noi utilizziamo, per cosi' dire, un "prodotto confezionato da altri": il dolore per la patria lontana, la difficoltà di vivere e integrarsi in un paese straniero, che erano all'origine del "fenomeno tango", le motivazioni che spingevano a ballar tango,per noi non esistono!;-)
Grazie per il tuo sempre prezioso contributo! E' difficile trovare chi non balla tango ma riesce a "capire"...mi sa che dovrai proprio provarci!!!
Besos

sirena ha detto...

..A ballare tango, intendo!!;o)
Ciao!!!

sirena ha detto...

Niky: proprio quello! il tango è per pochi, in Italia! Se ti leggi l'intervista a Flo e Rodri su "anarco" ti rendi conto...quando Flo parla di chi va a ballare con le scarpe rotte..Oppure basta leggere o ascoltare i racconti di Pier Aldo..quando parla delle milonghe de la tarde!
Ho conosciuto qualche argentino, qualche vecchi argentino:nessuno è mai andato a scuola.Poi non so se qualcuno abbia scritto di scuole..magari qualche italiano!
L'ultimo stage con Dany è stato esemplare in questo senso:ci ha mostrato quello che faceva, non l'ha "spiegato".Quando Lucio gli ha posto una domanda sulla marca lui ha risposto:" Vai! E' il tuo corpo che "troverà" la marcacion per la mujer!"..Cosi' è stato!
E ballare con lui è spettacolare, ti fa fare cio' che vuole solo con il palmo di una mano!!!
E comunque da noi il tango rimane un fenomeno di nicchia e un po'..intellettuale! Molto spesso ..chiacchiere e distintivo!!!;o))))

massitango ha detto...

Veramente difficile non riconoscersi negli ammonimenti neanche troppo velati indirizzati al tango nostrano. Con tutto quel mare di mezzo, il nostro tango è naturalmente portato lungo nuove direttrici evolutive, nonostante gli irriducibili dei viaggi oltre oceano.
E come le comunità di immigranti della fine dell'800 connotarono la nascente forma artistica attraverso i valori e i sentimenti dominanti dell'epoca, noi contribuiamo a questa nuova fase evolutiva con ciò che abbiamo...e in questa italietta certo non mancano il gusto di apparire, anche per ciò che non si è, e i maldestri traffichini! L'elite tanghera, con tanto di "orpelli e ammenicoli" è una questione culturale, prima che economica. Però Niky ha ragione: il tango costa, eccome! Tuttavia se lo spirito fosse quello descritto nella prima parte del post di Dori...sarebbe tutto molto diverso!
Comunque sono fiducioso e ottimista. Fiducioso perché questa nuova fase evolutiva è solo agli albori ... e noi, che ci siamo dentro fino al collo, possiamo dare un buon contributo, anche attraverso le chiacchiere da blog,e scongiurare l'infelice sorte toccata ad altre danze; ottimista perché su questo post, già tra noi troviamo concordanza di vedute, basterà coinvolgere altri 7-8 tanghrei ... e gioco è fatto!
In un post ho scritto che il vero padrone del tango è la milonga; ora aggiungerei che chi "conosce col cuore il tango" è padrone della milonga. La proprietà transitiva fa il resto... :-)

ciao, Massi

PS. complimenti per il post!

sirena ha detto...

Grazie Massi, per il tuo intervento !
Cio' che tu dici e cio' che altri hanno scritto qui, mi fa ben sperare sul futuro del tango in Italia!;o))
Besos

Anonimo ha detto...

Il tango è il ballo degli insegnanti, che in Italia son quelli che lavorano di meno....

Bianca

Anonimo ha detto...

e sono pagati di meno.
Niky

keypaxx ha detto...

Ci provo. Sebbene non è facile, ma affascinante..
:)

Anonimo ha detto...

allora sfatiamo il mito io faccio tutto un altro mestiere (non la prof. nè l'impiegata) e ballo tango... come la vogliamo mettere? certo ballo col cuore, ballo con venti anni di "argentitudine" alle spalle, ballo come corollario al mio amore per la danza (qualunque tipo di danza), ballo perchè non potrei non farlo, perchè il tango ha cercato me e non io il tango, mi rendo conto che sono una "tiratura limitata" ma il mondo è bello perchè vario no?
ilp.p.

sirena ha detto...

Ilprimopasso:il tuo intervento conferma cio' che dice Massi: il tango si conosce prima di tutto col cuore! Sicuramente sei una "tiratura limitata" , e come tale preziosa!
Grazie per il tuo passaggio!!:o))
Dori

Alessandro ha detto...

Il mio maestro (lo fa di lavoro) afferma che il tango deve essere naturale! in Argentina non c'erano scuole (il passato e' d'obbligo) ed in effetti si imparava "in famiglia" e spesso fra amici.

Sempre il mio maestro, e continuo a condividere il suo pensiero... dice che qui in Italia esistono tante scuole e tanti maestri... perche' vogliamo tutto e subito. VOgliamo imparare in un anno cio' che "naturalmente" si imparerebbe in 10....

Comincio a non condividere piu' il pensiero del mio maestro quando la lentezza dell'insegnamento (giustificata dalla necessità di approfondire molto) si puo' interpretare anche come centellinare gli "insegnamenti" per avere sempre bestiame nella propria stalla... affamato di cose nuove...

Purtroppo in Italia c'e' questa oligarchia di poche scuole... pochi maestri e pochissimi maestri bravi.
Quelli che insegnano per passione e NON ESCLUSIVAMENTE per interesse economico sono rarissimi...

Quelli che insegnano ESCLUSIVAMENTE per PASSIONE... beh... presentateme ne uno perche' non ne conosco!

Capisco che un compenso ci possa stare... ma quando il tango diventa un lavoro... allora secondo me non e' piu' una passione...

Nel mio piccolo faccio di tutto per poter continuare a vedere il tango come un ballo popolare... aperto a tutti... senza distinzione alcuna... naturalmente con meno di due anni alle spalle non posso insegnare nulla ad alcuno... ma posso, con un po' di buona volontà e tanto tempo dedicato a questa passione... cercare di aggregare tutti coloro che vogliono vivere il tango liberamente ed in serenità...
Per questo ho organizzato due milonghe estive... in altrettanti bagni sulla spiaggia che ci ospitano al lunedi ed al mercoledi... l'ingresso e' LIBERO... la consumazione non obbligatoria...
Il gestore comunque ci guadagna qualcosa perche' la gente consuma ed in cambio paga la siae e ci fornisce gratuitamente uno spazio (splendido) dove poter passare una serata piacevole...
Per l'inverno vedremo... ma l'idea di una milonga a prezzi accessibili (magari 3 o 4 euro massimo 5 ma con consumazioni libere...) mi frulla in testa gia' da tempo...

8)

In Italia il tango e' un ballo ben poco "popolare" ma anche se abbiamo iniziato con il piede sbagliato possiamo provare a cambiare le cose...

Alessandro

sirena ha detto...

Grazie Ale! ottima osservazione!
Non avevo pensato al "tango-fast" quello del tutto e subito,che si consuma come un hamburger,...a noi manca proprio la pazienza..e la voglia di far fatica.
Il tango ha tempi lunghi..

plinsky ha detto...

"Quelli che insegnano ESCLUSIVAMENTE per PASSIONE... beh... presentateme ne uno perche' non ne conosco!"

mi permetterei di alzare la mano... e credo che la sirena possa confermare.

sirena ha detto...

Confermo!! Lucio ed io insegnamo per passione, tant'è che spesso l'abbiamo fatto gratuitamente..