
El Che è il primo a destra ,in basso, con la pelota
«Ho letto che in guerriglia il Che usava le tattiche imparate sui campi di rugby. Credo quindi che ci sia un legame diretto tra il suo amore per la palla ovale e il nostro, tra il suo desiderio di cambiare il mondo e il nostro di vincere i mondiali. Se siamo arrivati fin qui, è anche merito suo. Perché come insegnava il Comandante, noi argentini siamo realisti. Esigiamo l'impossibile». Augustin Pichot, capitano dei Pumas.
La passione per il rugby è un pezzo di storia del Che poco noto ai piu'.
I primi passi ovali il Che li compie a 14 anni, a Cordoba, dove la famiglia si era trasferita per fargli respirare aria pulita.
Un compagno di collegio lo presenta ad Alberto Granado, il suo primo allenatore di rugby, futuro compagno di avventure in moto per il Sudamerica. A Granado il ragazzino sembra troppo leggero, però quando vede come corre e ferma gli avversari, cambia idea: Lo prende in squadra e lo battezza il Furibondo Serna, poi abbreviato in Fuser.
Dopo la morte della nonna (1947), Guevara si trasferisce a Buenos Aires. Vive con i genitori nel quartiere Palermo.
Il padre,Don Guevara Lynch, lo iscrive insieme al fratello Roberto al San Isidro Club di Buenos Aires( Il club l'aveva fondato lui 12 anni prima, insieme a un gruppo di ex giocatori del più aristocratico Club Atletico San Isidro, cacciati per aver festeggiato in campo l'anniversario della Bastiglia ).
Una volta appreso dai medici che il figlio gioca al suicidio con quel problema al cuore, lo fa mettere fuori squadra.

Dopo la breve militanza nel San Isidro, passa allo Yporà rugby club e, nel '49 , all'Atalaya Polo club, una squadra di terza divisione con giocatori fuoriusciti dal Club Universitario di Buenos Aires sciolto dal governo.
Fa la riserva, ama ballare dopo le partite, e lo chiamano Chancho per il suo modo di vestire trasandato.
Fa in tempo a partecipare a un'edizione dei Giochi universitari ma dal '51 comincia a viaggiare come infermiere a bordo delle navi mercantili e la sua carriera di rugbysta che nel terzo tempo beveva mate anziché birra, volge al termine.
Fonda e dirige insieme a un gruppo di amici il settimanale Tackle: sedici pagine, 20 pesos, in edicola il sabato.
Dopo undici numeri però, Tackle chiude i battenti per mancanza di fondi. L'amico Granado ricorda come la polizia di Buenos Aires accusò Guevara di fare propaganda comunista attraverso la sua rubrica dove criticava la struttura di classe del rugby argentino, riservato all'elite.
Alla fine del '51, il Che carica in sella Granado e parte alla volta del continente. Tornerà a occuparsi di sport a Cuba ma la sua storia rugbystica finisce lì.
Sulla sua vita da mediano di mischia una rivista on-line ha raccolto e messo insieme un sacco di materiale interessante:" Dias del rugby ". E' un trimestrale edito dal Centro di studi sulla storia del rugby, un'istituzione fondata nel '95 a Buenos Aires per stimolare il dibattito democratico sul gioco.
La sezione speciale dedicata al Che y el rugby comincia con una foto di Guevara giocatore dell'Estudiantes e finisce con un articolo di Guevara cronista sportivo del settimanale da lui fondato, Tackle.
Info:articolo di Matteo Patrono, il Manifesto del 14 ottobre 2007
Un ringraziamento a Elvis Lucchese, cui ho "rubato" il materiale relativo al Che e rugby!!;-)
11 commenti:
El Che giocava a Rugby
Gli è arrivata una pallonata in testa
El Che è diventato comunista !
Ed è morto per la Causa !
Ottima sintesi!
Non sapevo di questo suo impegno con il rugby. C'è sempre da imparare qualcosa a questo mondo.
Un sorriso ed il buon fine settimana per te.
^____^
nella mischia mi butterei anch'io con il che a far da mediano. un amico di duemilioni di anni fa, che mi iniziò alla comprensione del rugby, bello, atletico e machissimo, mi disse, a proposito del suo ruolo: "sono pilone di mischia...il mio compito è cacciar fuori le palle". (boato e capottamento in massa circostante). ecco, quelli di mischia hanno palle da cacciar fuori. si è visto, infatti.
gero mi, la siora lùssia. ciao, dori. si va avanti. bacioni!
lu
Lucy, anche se non firmi..il tuo stile è inconfondibile!!
DEVI andare avanti!
Un abbraccio grande grande
Un vero mito. Adesso, grazie a te, ho conosciuto altri aspetti della sua vita.
Buona serata :-)
anneheche
perché appaio come anonima? O - O
;-)
Non importa: grazie comunque per il tuo messaggio!!
Ricordo il film che ha ritratto il viaggio del Che col suo amico Granado. E' un film straordinario, colmo di momenti che non si vorrebbero mai dimenticare, di pensieri e di fatti che hanno delineato la personalità del Che e lo hanno preparato alla sua lotta.
Grazie , Dori.
PS: non c'entra con il post, ma ti ho preso un libro che si chiama "Las calles del tango". Avrò bisogno del tuo indirizzo per mandartelo.
La mia mail è flaviabocchio@gmail.com
Besos
Grazie a te Flavia, sei sempre una deliziosa amica!
Besos
Posta un commento