
La rivista “Misterix”, nata nel 1948, offriva una buona retribuzione agli autori italiani che fossero andati a lavorare in Argentina:Hugo Pratt fu tra coloro che accettarono la proposta.
Arrivo'in Sud America nel ’50.
Il periodo argentino del disegnatore durò una decina d'anni, nel corso dei quali presero vita eroi del fumetto come Sargento Kirk , Ernie Pike e Ticonderoga.
Dopo una breve parentesi a Londra, in Messico e nel West Virginia, tornò in Argentina per lavorare a una serie di avventure ambientate in Africa.
Nel 1961 si spostò in Brasile ma sentiva forte la nostalgia dell'Argentina ed è lì che ritornerà.
Proprio al suo suo paese preferito dedicherà le avventure di Tango e di El Gaucho.
Il tango fu una passione oer Pratt : conosceva i luoghi di Buenos Aires in cui si ballava, come il mitico cabaret “la parda Flora” che compare nelle strisce finali de "La ballata del mare salato" (la “ parda ” è una ragazza di ambiente popolare e carnagione scura )

Nel 1962 a seguito della crisi economica argentina tornò in Italia ma l'Argentina rimase il suo grand sogno.
Si trovano diversi riferimenti all’Argentina nelle storie del suo personaggio più conosciuto: Corto Maltese
"Tango" è il titolo di una storia dell'85,
La storia è ambientata in Argentina nel 1910, quando Corto Maltese si trova a Boca, sobborgo di Buenos Aires presso il fiume Riachuelo fra immigrati italiani, marinai, ladri e ballerini di tango.
In questo paese arrivano tutti i più noti ballerini di tango con i quali Corto Maltese farà amicizia.
La conoscenza della città consenti'a Hugo Pratt di ricostruire fedelmente luoghi e ambienti, nonchè di utilizzare il lunfardo, gergo utilizzato dagli emigrati e della malavita.
Dalla vicenda emerge tutto il rimpianto e il ricordo di Pratt per l'Argentina
11 commenti:
Derecho viejo , sin vueltas, te digo, mi querida Dori que me diste flor de despabile sobre Pratt, El corto y el gotán!
Merci
PS: mi hai proprio fatto un bel regalo con questo post, risvegliando il lunfardo che mi porto dentro.
Grazie a te, come sempre, per la tua visita!!:-)
Non manco mai di segnalare agli amici il tuo delizioso blog!!
Besiti
credo che Buenos Aires sia una città che non possa lasciare indifferenti. E' ammaliante con i suoi contrasti, la sua decadenza, la sua forza. Chissà come doveva essere l'atmosfera bairense ai tempi di pratt... Grazie per questo post. Baci!!!
Ciao, Otro!!!!Chissà che un giorno non ci si incontri tutte proprio a Baires!!!
Mai dire mai, cara! Intanto vi annuncio che prossimamente farò "una vueltita" per la mia cara Buenos Aires. Vi prometto che vi porterò "tanto aire de tango"!!!
Un abrazo de oso!
ciao Dori, complimenti per il post! Interessante, non sapevo di questi trascorsi argentini. Immagino che scrivere post "documentati" sia più complesso...in compenso noi lettori apprezziamo molto!
Grazie a te Massi! A me piace l'idea del tango a 360^...sono lieta che anche ad altri piacciano le mie..divagazioni sul tema!
;-))
ciao!
passavo di qui! :)
bello il tuo blog! ho regalato questo libro al mio ragazzo al nostro primo anno di tango!!!
non lo abbiamo più mollato, il libro e soprattutto il tango! ;)
a presto
fra
Ciao, Fra!Benvenuta!;-)
Il tango è davvero un ballo coinvolgente...Hai un blog carino e da visitare meglio...;-)
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