martedì, marzo 18

Morir di ballo..


"Non si uccidono cosi' anche i cavalli?" : forse non tutti hanno visto questo splendido film del grande regista Sidney Pollack, del 1969, che ha come protagonista Jane Fonda.
Tratto dal romanzo di Horace McCoy “Le luci di Hollywood” , è una delle opere più significative del cinema americano degli anni ’70.
Si tratta di una grande metafora sull'America e sul destino dell'uomo.
California, 1932: siamo in piena depressione economica e sono in voga le maratone di ballo, sfibranti gare che vedono povere coppie di disperati impegnate a danzare per giorni e giorni, a caccia di un cospicuo premio in dollari.
Una di queste maratone, iniziata da cento coppie, si prolunga per molti giorni.
E' un vero e proprio gioco al massacro, che porta i concorrenti fino ai loro limiti fisici e psicologici e al completo esaurimento, al punto da continuare in uno stato di semi-coscienza, sostenendosi l'uno al corpo dell'altro, senza riuscire a riposare davvero durante le brevi pause in uno squallido dormitorio, mentre i pasti vengono consumati direttamente sulla pista da ballo
Superate ormai le mille ore (oltre quaranta giorni), la coppia Robert-Gloria si divide quando lei crede che lui abbia fatto l'amore con Alice e abbandona Robert per il compagno di Alice, ma rimane sola quando questi si ritira dopo aver ottenuto una comparsata in un western Monogram.
Il crollo della compagna di un marinaio le permette di continuare la gara con lui fino al drammatico derby delle 1200 ore, quando lo trascina letteralmente al traguardo senza rendersi conto che ha avuto un infarto ed è morto.
L'accaduto viene nascosto al pubblico, ma Alice, già psicologicamente molto provata, è sconvolta dalla tragedia a cui ha assistito ed ha una violenta crisi nervosa.

Così Gloria e Robert si ritrovano di nuovo insieme.
Ma a questo punto, Gloria scopre che il premio finale è un'autentica truffa (i vincitori dovrebbe pagare le spese sostenute dall'organizzazione per mantenerli in quelle settimane) e, avendo capito di aver subito l'ennesima sconfitta dalla sua vita, decide non solo di ritirarsi dalla gara, ma di farla finita con un mondo che le ha offerto solo sofferenze ed infelicità. Per quest'ultimo gesto di sfida chiede l'aiuto di Robert, che preme il grilletto per lei.

Mentre Robert viene portato in prigione, nella sala da ballo la maratona prosegue come se nulla fosse accaduto, con ancora quattro coppie in gara.



Info da Wikipedia

2 commenti:

Akmeno ha detto...

E' un film della Hollywood che preferisco. E il suo titolo lo adopero sempre a lezione quando i maestri insistono su qualcosa (per me) di impossibile.

sirena ha detto...

Ciao Arturo!Sei anche tu uno dei pochi frequentatori del web che ha visto questo film?
Io lo trovo splendido..anche per tutto cio' che sta a significare.
Eppoi, "di sguincio" parla di ballo, che non fa mai male!!
Grazie per la tua visita!;-)